Si interviene, nel caso in cui il nido è visibile, con apposita attrezzatura per la rimozione del nido seguita dalla disinfestazione dell’area in modo da evitare, tramite l’utilizzo di prodotti repellenti, il riformarsi della colonia.
Nel caso in cui il nido si presenta interno a fessure e crepe, si interviene con una disinfestazione mirata ed accurata mediante strumenti e prodotti idonei controllando ogni eventuale fuga degli insetti.
Questo tipo di servizio viene effettuato al tramonto o prima del sorgere del sole ossia quando le vespe sono a riposo e all’interno del loro nido.
A seguito della rimozione del nido, nel rispetto di ogni forma di vita, si procederà al suo riposizionamento in un’area idonea, dove non rappresenta fonte di pericolo.
Di seguito un nostro intervento alla trasmissione La7 sul tema dell'infestazione delle vespe:
Le vespe sono imenotteri aculeati, insetti appartenenti alla famiglia Vespidae. Sono insetti detti eusociali, cioè colonie di insetti che allevano insieme la prole suddividendosi il lavoro.
Le più comuni sono del genere polistes, vivono in colonie piccole, ed i loro nidi sono costituiti da un solo favo di celle senza involucro.
Di questa specie, la dominulus è quella italiana, che per la sua predilezione a costruire i propri nidi sulle costruzioni, manufatti ed edifici, rende spesso impossibile la coabitazione con l’uomo.
Le vespe depongono le uova direttamente sul fondo delle cellette attaccandole con una secrezione appiccicosa.
Mentre nei primi giorni successivi tutte le femmine fondatrici del nido possono depositare le uova, dopo dieci giorni dalla sua creazione solo la femmina dominante può deporre le uova. Le vespe della famiglia polistes sono comunemente chiamate vespe cartonaie in quanto costruiscono i loro nidi impastando particelle di legno con la saliva e il loro colore ricorda quello del cartone.
Le vespe sono insetti sociali, vivono in colonie all’interno di vespai ed alcune specie in nidi sotterranei. Le vespe sono provviste di un pungiglione che usano come arma per attaccare o per difendersi.
Al contrario delle api le vespe possono pungere più di una volta e restare vive, quindi risultano più pericolose. Le api pungono solo se non possono farne a meno: sanno che, dopo aver punto, il loro pungiglione rimane attaccato al malcapitato, staccandosi insieme all’addome con conseguente morte.
Ciò è dovuto alla conformazione del pungiglione, che nell’ape è come un’arpione: una volta penetrato non esce più. Nella vespa invece è come un’ago. Le vespe, quando vengono disturbate, anche se non volutamente, attaccano pungendo per difendere della colonia.
La loro puntura spesso causa gravi irritazioni ed in alcuni casi anche shock anafilattici. I nidi delle vespe non sono sempre visibili. Alcune colonie sono formate da 1000-2000 individui.
La Vespa orientalis è un vespide autoctono, simile al calabrone (Vespa crabro), presente nell’Italia meridionale. Era presente sul territorio capitolino fino agli anni '50, ma essendo una specie molto sensibile alle temperatur,e probabilmente l’abbassamento delle stesse ha provocato la migrazione verso sud, proseguendo la sua attività prevalentemente dalla Campania in giù.
Attualmente è ricomparsa salendo dal Meridione, con grande eco di alcuni organi di stampa. Sono circolate informazioni non sempre esatte ed eccessivamente allarmistiche, dato che questa specie è sempre stata presente in Italia. Molto probabilmente, a causa dell’innalzamento delle temperature, è nuovamente migrata verso il Nord.
Le sue abitudini alimentari sono tendenti ad una natura da "spazzina", attratta da rifiuti organici e di conseguenza da luoghi in cui è concentrata dell'immondizia. La sua pericolosità quindi non è maggiore rispetto al calabrone ma maggiore è la possibilità di un incontro ravvicinato.
Il nido della vespa comune è posto solitamente nel terreno o nelle aperture di diversi ambienti. La colonia non è molto numerosa, è poco aggressiva e reagisce solo se si sente minacciata anche accidentalmente.
E' detta anche vespa cartonaia. Il nido è un favo solitamente rivolto verso il basso, difficilmente visibile perché interrato o nascosto in fessure dei muri. E’ formato da pochi individui che reagiscono solo se disturbati.
Il vespaio viene costruito spesso nel terreno, risulta quindi non visibile, pertanto è facile disturbarle senza accorgersene. Sono molto aggressive e perciò pericolose anche per l’elevato numero di individui che compongono il nido.
In dialetto è detta muratore o muratrice.
Costruisce il nido usando la sabbia e/o il fango, inumiditi con la saliva, realizzando piccole celle nelle cavità o crepe nascoste nei vecchi muri. In ogni cella viene deposto un uovo, poi la vespa vasaio cattura piccoli ragnetti e insetti paralizzandoli, che sono l’alimentazione delle larve, depositandoli nella cella posta a lato di quella della larva.
Differentemente dalle altre vespe è solitamente innocua e solitaria, reagisce solo in casi estremi e se si sente minacciata.
Le vespe sono insetti che pungono soltanto in casi di pericolo per il nido o se schiacciate inavvertitamente.
Restano sempre nei pressi del nido e a turni si allontanano per reperire il cibo. Le larve delle vespe sono carnivore, ecco il perché a volte entrano nelle nostre case attratte dal cibo.
Gli adulti prediligono cibi con alto contenuto di zuccheri come la frutta.
Si difendono dagli attacchi dei predatori come le formiche con una secrezione repellente, mentre dagli umani si difendo per mezzo di una puntura che secerne una sostanza che può arrecare dal semplice bruciore, ad allergia, allo shock anafilattico.
I nidi per lo più delle volte sono visibili ed esterni, quindi di facile rimozione. Nei casi in cui i nidi si trovino all’interno di crepature o fori nelle costruzioni murarie è bene fare attenzione.
La vespa più grande presente in Italia è la Vespa crabro, chiamata comunemente calabrone. Il calabrone viene spesso confuso con l’ape legnaiola.
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