Disinfestazione zecche

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Zecca da disinfestare

Come eliminare le zecche

Le metodologie d'intervento per la disinfestazione delle zecche si differenziano a secondo dell’area infestata: in alcuni casi si utilizza il "nebulizzatore", un apparecchio che genera particelle del diametro di circa 5 micron (millesima parte di un millimetro) creando una nebbia che consente un'omogenea saturazione raggiungendo i luoghi più reconditi dell’ambiente. 

Questo tipo di intervento garantisce l’eliminazione dell’insetto adulto ma non delle uova perché esse sono molto resistenti ed adattabili.

Per poter mettere fine all'infestazione, si consiglia di agire con un ciclo di almeno 3 interventi per interferire con il ciclo riproduttivo della zecca. La loro riproduzione è legata alle condizioni atmosferiche e in modo particolare alla correlazione tra temperatura e umidità, parametri fondamentali per lo sviluppo del parassita.

La Frog Service agisce quindi periodicamente andando a colpire ogni volta i nuovi nati. Il numero di interventi varia in base al livello di infestazione, più parassiti sono presenti più uova si schiuderanno.

Le tecniche più avanzate in termini di disinfestazione ecologica sono la criodisinfestazione  e la disinfestazione con il vapore a 180° .

Tramite l’utilizzo di questi mezzi si ottengono risultati sorprendenti, entrambi colpiscono  l’intero ciclo biologico delle zecche uova comprese.

Di seguito un nostro intervento ad una trasmissione su La7 riguardante l'infestazione delle zecche:

Caratteristiche delle zecche

Le Zecche parassiti artropodi, sono acari ed appartengono alla famiglia dei ragni (aracnidi). Sono vettori di patologie infettive trasmissibili all’uomo e agli animali sia domestici che selvatici. Le  zecche si distinguono in 2 tipi: zecche dure appartenenti alla famiglia degli Ixodidi , e zecche molli appartenenti alla famiglia degli Argasidi.

Le loro dimensioni variano da pochi millimetri a circa  un centimetro. Una femmina dopo un pasto aumenta di circa 4 volte le sue dimensioni. Lezecche sono ematofaghe e solo dopo un  pasto di sangue mutano da uno stadio all’altro. Il loro ciclo biologico è composto da 4 stadi.

Le femmine depongono le uova che vengono  protette in una sostanza che le conserva dalla disidratazione, dalle uova nascono le piccole larve di zecca che fino alla loro  prima muta posseggono sei zampe anzichè otto come tutti gli aracnidi, nella fase di muta la larve si trasformano in ninfa e solo dopo una successiva muta diventano adulte.

In ogni loro stadio le zecche per potersi nutrire si attaccano al primo ospite di passaggio,dapprima parassitando piccoli mammiferi per poi spostarsi in quelli più grandi. La vittima può essere un volatile o un mammifero (compreso l’uomo), l’intero ciclo dura circa due anni.

La pericolosità della zecca sta nell’apparato boccale, poiché il rostro (pungente e succhiante) si conficca nella cute e ne succhia il sangue infettando attraverso il canale d’accesso con la trasmissione di agenti patogeni  mediante l’inoculazione dei fluidi salivari.

Le zecche dure

Questi aracnidi si nutrono succhiando il sangue ed hanno un ciclo biologico distinguibile in 4 fasi:  uovo – larva – ninfa – adulto, da una fase a quella successiva assumono un solo pasto di sangue.

A differenza della zecche molli l’assunzione può durare giorni.  

Le zecche possono rimanere senza cibarsi anche per alcuni mesi in luoghi favorevoli. Questi parassiti concludono il loro ciclo vitale in un anno in climi temperati e tropicali ed oltre tre in quelli freddi.

La femmina muore dopo aver depositato le uova, le uova possono rimanere incubate anche per anni. Le zecche raggiungono una dimensione che varia da pochi millimetri a qualche centimetro, vivono in ambienti dove sia presente un sostanziale tasso di umidità.

L’apparato boccale della zecca è fatto in modo da poter perforare ed agganciare l’epidermide ragione per cui non bisogna rimuoverla tirandola per non causare infezioni. Una delle più diffuse è la zecca del cane Rhipicephalus sanguineus.

Se si nota la presenza di zecche sul nostro cane è bene chiedere la consulenza al medico veterinario, ci darà consigli su come comportarsi per contrastare l’infestazione.

Le zecche molli

Le zecche molli da uno stadio all’altro del loro ciclo biologico si nutrono più volte a differenza delle loro “cugine” , e le fasi del loro sviluppo sono diverse.

Il loro ciclo vitale dura mesi o anni, a seconda della specie e delle condizioni ambientali, le femmine depongono le uova più di una volta durante la loro vita e possono sopravvivere senza nutrirsi anche svariati anni.

Entrambi le zecche dure e quelle molli aspettano il passaggio del loro ospite nella vegetazione, vengono attratte dal movimento, dal calore e dall’anitride carbonica emessa.

Rimangono attaccate ad esso per molto tempo, ad eccezione delle zecche molli dei volatili (Argas reflexus) che preferiscono attendere il loro ospite direttamente nelle tane o nei rifugi rimanendo attaccate ad esso solo per il tempo necessario per l’alimentazione.

Questi parassiti si nutrono di sangue, come le pulci e le cimici dei letti, attraverso il rostro.

La zecca del cane

La zecca bruna del cane (rhipicephalus sanguineus) trasmette all’uomo la febbre bottonosa ed al cane la babesiosi. Le zecche del cane quando non vivono sul loro ospite, vegetano nelle fessure dei muri, interrate per circa 10 cm, fra i sassi. Il periodo in cui le zecche sono più presenti va da maggio ad ottobre.

La zecca dei piccioni

La zecca molle dei piccioni (Argas reflexus) vive nelle campagne, di solito nelle piccionaie e nei pollai, ma con lo spostamento di questi animali nelle città anche la zecca del piccione si è adeguata all’ambiente urbano ed anche senza la presenza di animali sopravvive anche due anni nel guano.
La zecca se rimane senza fonti animali  di cibo, viene attratta dall’anidride carbonica che l’uomo emette con la respirazione, nelle abitazioni dove vi penetra attraverso fessure, crepe, fori o finestre aperte, sistemandosi prevalentemente nelle camere da letto. La zecca in questi casi, si nutre del sangue in breve tempo e si stacca dopo il pasto diventando causa di gravi reazioni allergiche oppure crea una situazione di fastidio divenire vettore di zoonosi.

La zecca dei boschi

La zecca  (Ixodes ricinus) è la zecca dei boschi, la più pericolosa per l’uomo, la si può incontrare passeggiando nei nostri boschi. E’ bene indossare abiti chiari quando si attraversano prati e boschi per poter meglio individuare la presenza di eventuali insetti.

Malattie trasmesse dalle zecche

Le patologie infettive veicolate dalle zecche che presentano rilevanza epidemiologica nel nostro Paese sono diverse e fastidiose. 

Rickettsiosi

Le rickettsiosi appartengono al gruppo delle febbri causate da rickettsie, batteri trasmessi da “zecche dure” . la rickettsiosi più diffusa in italia è la febbre bottonosa che viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da quelle dei cani e altri animali domestici e selvatici (conigli, lepri, ovini, caprini e bovini). L’agente patogeno della febbre bottonosa è rappresentato dalla Rickettsia conorii. La malattia ha un’ incubazione fra 5 e 7 giorni dopo il morso della zecca infetta. Si manifesta all’ improvviso, con sintomi simili a quelli dell’influenza, procedendo nel tempo con eruzioni cutane che colpiscono le piante dei piedi e i palmi delle mani. Se presa in tempo, un trattamento antibiotico riesce a fermare la febbre nel giro di 2-3 giorni. È letale in un numero molto basso di casi (inferiore al 3%).

Borreliosi

La borreliosi di Lyme (o meglio conosciuta come la malattia di Lyme)  è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore (con la puntura di una zecca infetta) ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria. L’infezione è generata dalla Borrelia  un agente patogeno che colpisce la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni, e si manifesta con sintomi anche gravi che possono assumere un decorso cronico. La malattia inizia in estate con una macchia rossa che si espande lentamente in seguito si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. I sintomi possono durare per mesi e diventare cronici. A distanza di mesi o anni dall’infezione, la malattia è caratterizzata da artrite cronica, meningite, encefalomielite, atassia cerebellare, polineuropatie sensitivo–motorie, disturbi del sonno e comportamentali, acrodermatite cronica atrofica, miopericardite, cardiomegalia.

Borreliosi ricorrente

La febbre ricorrente da zecca è anche conosciuta come “borreliosi ricorrente” dal momento che l’agente patogeno è rappresentato da specie diverse di Borrelie. Questa malattia può essere provocata anche dai pidocchi, in questo caso assume un carattere epidemico anziché endemico se è da zecca. L’incubazione varia tra i 5 e i 15 giorni. La malattia si presenta con febbre e sintomi tipo influenzali.Il periodo di incubazione va da 1 a 14 giorni. Quando la malattia è trasmessa dalle zecche la manifestazione più frequente è quella di ulcera cutanea nel punto di ingresso del microrganismo, con febbre e malessere generale

Tularemia

La tularemia è una malattia batterica che a seconda della via di contagio. Si può contrarre attraverso il contatto diretto con animali infetti, con l’ingestione di acqua contaminata o di carne poco cotta proveniente da animali infetti, ma anche attraverso la puntura di diversi artropodi, come le zecche. La malattia si manifesta con ulcere cutanee o alterazione ghiandolari, setticemica o tifoidea.

Meningoencefalite

La meningoencefalite da zecca è una malattia virale violenta del sistema nervoso centrale, causata da un “arborvirus” del genere Flavivirus, simile a quello che causa la febbre gialla e la dengue. L’encefalite da morso di zecca  è trasmessa da vettori quali le zecche del genere Dermacentor e Haemaphysalis ed infetta sia animali selvatici che domestici. Gli uccelli sono i principali trasportatori passivi di questi parassiti infetti durante le loro migrazioni. Nel 70% dei casi in cui l’uomo contrae l’infezione, questa non si manifesta con sintomi rilevanti, mentre nel restante dei casi, nell’arco di 25 giorni dal contagio si manifesta febbre alta, mal di gola e dolori muscolari. Dopo alcuni giorni tutto sparisce senza lasciare traccia. Solo il 10% di questi casi, dopo un intervallo senza sintomi si ha fase con disturbi del sistema nervoso centrale con una mortalità dell’1%. 

Ehrlichiosi

L’ehrlichiosi è una malattia batterica che si manifesta dopo un periodo di incubazione che va dai 7 ai 21 giorni con sintomi simili a quelli influenzali e sempre con  febbre. Nei bambini viene confusa con il morbillo. Nei bambini e in individui giovani la malattia ha un decorso benigno mentre in soggetti adulti o deboli ha conseguenze anche gravi a livello renale, vascolare ed encefalico. E’ trasmessa dalle zecche che sono i principali vettori. Le fonti di questa malattia ancora non sono state accertate anche se si associano ai cani e agli animali selvatici.

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